Non so se conosci la mia storia, laureata a 23 anni in finanza, 27 anni Responsabile Internal Audi di una SGR, poi altra carriera, infine mi sono ritrovata senza lavoro. Ho aperta la partita iva per “obbligo” e facevo consulenze. Un giorno ho detto al mio commercialista “mollo tutto e mi metto in proprio, faccio la Freelance” e lui rispose “tutti a fare i Freelance per sentirsi liberi e poi tirate a campare”. Ed era più o meno quello che sentivo in giro sul voglio lavorare come Freelance.
Se ti iscrivi ad un’associazione di professionisti o Freelance questi si lamenteranno di: tasse, pochi clienti, lavoro sottopagato ed il fatto che nessuno capisce quanto culo ti fai.
Io credo che queste persone abbiamo un mindset rigido, non abbiamo un modello di business e passano la maggior parte del tempo a lamentarsi invece che trovare soluzioni.
Se sei arrivato sul mio articolo è perché vuoi informarti, vuoi avere degli spunti, vuoi cambiare le cose. Quindi intanto BRAV*
Sì, la maggior parte delle persone che lavora come Freelance non è felice questo perché invece che scegliere i clienti accettano qualsiasi cosa anche se non propriamente nelle loro corde. Queste persone lavorano tantissimo, anche più di dieci ore al giorno, weekend compresi, per poi rendersi conto che il fatturato non è “niente” rispetto al tempo investito. E saranno queste persone a dirti che essere Freelance è davvero una brutta cosa.
Ecco perché ho fatto questo video, per spiegarti la mentalità malsana che circola tra i Freelance voglio evitare che tu entri nel sistema del “lavorare come Freelance fa schifo”!. Voglio anche elencarti gli errori più comuni che si commettono da Freelance così che tu possa trovare vibrazioni positive e possa camminare a testa alta.
Io sono Freelance dal 2016 e questa decisione mi ha salvato la vita. Ho più amici, ho un Maltese con cui faccio lunghissime passeggiate, mi prendo cura di me stessa e sinceramente finalmente ho un taglio di capelli decente!
Argomenti dell'articolo
Lavorare come Freelance: serve il mindset giusto e una dose di organizzazione
Lavorare come Freelance: gli errori da evitare
L’ansia principale del Freelance è il fatturato. Ogni mattina in Italia c’è un professionista che si motiva durante la colazione, che si ripete come un mantra “fatturare”. Il problema che se questo è il tuo unico scopo non solo non succede ma per ottenerlo ti rovini l’esistenza. Non scherzo.
Iniziamo subito a chiarire una cosa: serve valore. Non è importante ciò che guadagni oggi ma ciò che crei.
Quando inizi sei letteralmente uno zero. Nessuno ti conosce, le persone non sanno cosa fai, come lo fai… figuriamoci se sono in grado di dire che sei bravo. E, bada bene, anche se hai accumulato esperienza talvolta resti uno zero lo stesso. Questo perché? Innanzitutto se non governi la percezione che hanno gli altri di te non esisti e questo passa da sapere cosa c’è online ed offline sul tuo conto. Poi, sei sicuro che il servizio/prodotto offerto è di valore?
Mettiamo caso che sei uno psicologo che fa sedute. Ok. E’ di valore? Mi dirai “certo che si !” Io non credo. Hai pensato quanti psicologi ci sono là fuori? Perché io esattamente dovrei scegliere te? In cosa mi puoi davvero aiutare? Tutte le risposte che mi stai rabbiosamente dando sei sicuro che le conosca anche il tuo potenziale cliente? Se la risposte è no o non so, mi spiace. Sei uno zero.
Non ci giro intorno oggigiorno o sei uno zero o sei un numero uno. E per essere i numeri uno serve valore, identità ed una strategia di personal branding.
Questo significa che se tu decidi che vuoi far pagare una tua seduta/sessione/consulenza 300 euro probabilmente non te la compra nessuno. Sei uno zero. Quindi investi per creare valore, per aumentare il tuo personal Brand e l’identità del tuo servizio e dopo vedrai che puoi chiederne anche 500 euro.
Ed arriviamo agli errori da Freelance.
Lavorare come Freelance: quanto farsi pagare
Quanto costi all’ora? Qual’è il tuo valore? Come si articola la tua USP? Tutte domande a cui la maggior parte dei Freelance e professionisti non sa rispondere e la cosa più brutta che neanche mai si è posto il problema.
Come hai deciso il prezzo del tuo servizio? Navigando online, vedendo ciò che fanno gli altri e chiedendo in giro? Pessima idea!
Come spiegato all’inizio molti dei tuoi colleghi pensa che avere la partita iva sia uno schifo e lo dicono come se qualcuno li avesse obbligati e si lamentano del governo ladro e delle tasse. Quindi cosa pretendi? Una giusta valutazione del loro lavoro?
C’è chi chiede poco e chi chiede troppo. Molti sono saccenti, sicuri di sé e cominnciano ad elencare tutte le certificazioni, i master, le esperienze e partano con cifre da capogiro ma si dimenticano di essere uno zero. Ovviamente non guardano al di là del loro naso non si chiedono perché ci sono altri Freelance che sono in grado di chiedere il doppio.
Po ci sono quelli del “sarà troppo?” e del “c’è la crisi” (che poi, siamo onesti, per il 50% degli Italiani c’è sempre la crisi… forse 50% è fin troppo ottimista). La verità che giochi in difesa, al ribasso che non sai quanto chiedere perché hai paura di chiedere, di fatturare, di non avere clienti.
Fermati e rifletti. Hai mai davvero calcolato la tua tariffa? Quali sono i costi che sostieni? E quanto vale la tua persona, il tuo sapere e quanto di questo valore è dentro il tuo servizio?
Gli errori dei Freelance: lavorare e non cambiare
1. Cambia ambiente
se resti sempre uguale a te stesso, se credi che quello che stai vivendo è l’unico scenario possibile alla lunga fallisci. Succede perché intorno a te le cose cambiano e tu non te ne rendi conto. Succede perché tu ti stufi di fare sempre le stesse cose. Inoltre, se frequenti ambienti con mindset rigidi, poco stimolanti dove lo l’unico fattore comune è lamentarsi alla lunga farai anche tu parte di quel sistema.
2. Elimina i clienti
se addizioni clienti non paganti o che pagano poco finisci di lavorare con il metodo cinese. Ovvero: stressato, mal pagato e con poco tempo libero. Anche avessi clienti paganti, la domanda è: sei felice? Sei soddisfatto? Se la risposta è no è giugno il momento di tagliare. Elimina clienti per avere nuovi clienti. Se perdi il tuo tempo con clienti insoddisfacenti come pensi di avere tempo per nuovi clienti? Analizza il tuo portfolio clienti e comincia a fare il “cambio stagione”, in parallelo aumenta il tuo valore così che i tuoi nuovi clienti, in target, pagheranno anche il doppio di quanto tu stai offrendo ora.
3. Massimizza lo sforzo
Sempre in termini di valore, ti ricordo che un’azione di basso valore ripetuta cento volte non ti porta lontano. Poche azioni di altissimo valore ti fanno fare il salto. Quindi, smetti subito di perdere tempo sui social, smetti di buttare soldi in corsi di poco valore e chiediti di cosa hai realmente bisogno. Se qualcosa non va per il verso giusto analizzalo con distacco e non farti prendere dal “non sono abbastanza” per comprare il primo palliativo: una nuova giacca, un nuovo cellulare, un nuovo corso. Se capisci cosa realmente ti serve per migliorare allora puoi agire, se no ti riempi la testa di scuse. Per massimizzare lo sforzo serve, da un lato, osservarci e chiederci come stiamo e di cosa abbiamo bisogno; dall’altro allenarci a fare fatica. Le abitudini sono fondamentali per un Freelance, allenati ad avere abitudini sane e funzionali. Se vuoi approfondire ti consiglio il mio articolo sulle abitudini per i successo.
4. Il passaparola ti ammazza il Business
Hai SCELTO di aprire la partita iva, di essere Freelance quindi perché permetti ad altri di decidere con chi e come lavorare? La figata di essere Freelance che scegli per te stesso. Impara a scegliere i clienti. Se ti affidi al passaparola questo si può esaurire ma sopratutto avrai un effetto domino devastante. Se un cliente, arrivato con il passaparola, non ti paga il giusto ti porterà altri clienti che ti pagheranno la stessa cifra perché sarà il cliente a comandare non tu. Se un amico ti porta un cliente sarai tentato di fargli uno sconto, poi questo cliente con sconto lo dice ad un amico e che farai? Applicherai lo stesso sconto e così in un vortice vizioso da cui non ne uscirai. Ricordati che: simile chiama simile. I tuoi clienti se non sono in target, tramite il passaparola, ti porteranno altri clienti non in target e tu ti ritroverai con una miriade di clienti che detesti.
Questi sono solo alcuni e dei più devastanti errori che commettono i Freelance, il quinto che li racchiude tutti è il Mindset.
Serve un Mindset aperto al cambiamento, al successo ed all’accettazione. Se non sei in grado di cambiare approccio da solo fatti seguire, investi su te stesso, ma fallo! Fin tanto avrai una mentalità chiusa difficilmente riuscirai a lavorare da Freelance libero.